In che modo le cognizioni disadattive contribuiscono allo sviluppo dell'uso problematico dei social media (2020)

Addict Behav Rep. 2020 febbraio 21; 11: 100267.

doi: 10.1016 / j.abrep.2020.100267. eCollection 2020 giu.

Giulia Fioravanti  1 Gordon Flett  2 Paul Hewitt  3 Laura Ruggi  1 Silvia Casale  1

Astratto

Il presente studio indaga gli effetti delle discrepanze del perfezionismo (PD) e della disperazione sociale (SH) sull'uso problematico dei social media come concettualizzato dal modello cognitivo-comportamentale.

Metodi: Un campione di 400 studenti universitari (52.3% donne; età media = 22.01 ± 1.99) ha completato le misure per valutare PD, SH e l'uso problematico dei social media.

risultati: I modelli di equazioni strutturali hanno mostrato che sia la disperazione sociale che la sensazione di discrepanza rispetto agli standard personali e prescritti hanno predetto la preferenza per le interazioni sociali online (POSI). POSI ha predetto la motivazione per utilizzare i social media online come mezzo per alleviare sentimenti angoscianti, l'incapacità di regolare l'uso dei social media e gli esiti negativi derivanti dall'uso di SNS.

Conclusioni: In linea con il modello cognitivo-comportamentale dell'uso problematico di Internet, il presente studio suggerisce l'importanza primaria delle cognizioni disadattive sul sé (cioè le discrepanze del perfezionismo) e sul mondo (cioè la disperazione sociale) per lo sviluppo di una preferenza per le interazioni sociali online. In particolare, il presente studio mostra che è probabile che gli individui optino per interazioni sociali online in funzione delle loro aspettative sociali pessimistiche e del senso di inadeguatezza che deriva dalla percezione di non essere all'altezza delle aspettative.

parole chiave: Cognizioni disadattive; Discrepanze del perfezionismo; Preferenza per interazioni sociali online; Disperazione sociale; Uso problematico dei social media.